venerdì 30 maggio 2014

L'educazione al ruolo

Formazione ed educazione attraverso il gioco di ruolo

Questo articolo accompagna il precedente "Un articolo interessante" e vuole cercare di analizzare l'aspetto educativo del gioco di ruolo. In particolare vedremo che nel gioco di ruolo c'è uno strumento in più che aiuta nell'educazione, mentre altri aspetti funzionano similmente al boardgame storico.

Quali sono gli aspetti educativi nel gdr?

Nel boardgame storico ti ritrovi immerso nella storia e puoi ragionare e imparare da punti di vista differenti. Nel gioco di ruolo, dal mio punto di vista, hai due principali aspetti che ti educano e ti insegnano:
- Punto di vista nel gioco
Punto di vista al tavolo
In particolare il secondo è un'aggiunta che non penso si riesca a trovare nel boardgame ed è un aspetto peculiare del gioco di ruolo, spesso ignorato o sottovalutato.

Punto di vista nel gioco

Questo aspetto è del tutto simile al punto di vista che si ottiene attraverso una partita ad un boardgame storico. Di fatto il gioco di ruolo ti fa prendere decisioni da un punto di vista interno rispetto ad una situazione predefinita.
La situazione cambia decisamente però. L'oggetto della situazione non è più la materia scolastica; la potenzialità del gioco di ruolo va oltre a tutto ciò e va a toccare anche situazioni di problematiche sociali "scomode", "pesanti". Il tutto però all'interno di un contenitore sicuro dove la tematica possa essere trattata in sicurezza.
Ci sono giochi che affrontano tematiche forti come una violenza di gruppo verso una persona, che trattano di rapporti umani, che analizzano quanto la società possa essere crudele, che mettono di fronte le persone alle conseguenze delle guerre sulla società, che fanno capire cosa siano gli stadi del lutto e ti aiutino ad affrontarne uno.
Questi sono tutti temi che non possono essere trasmessi da una semplice lezioncina teorica in classe. Sono tematiche che, affrontate in un ambiente protetto, possono essere apprese molto meglio in 2-3 ore di "gioco" (perché definirlo divertimento è eccessivo).
Sono esperienze simulate che ti portano dentro ad una vicenda particolare, te la fanno vivere e ti trasmettono un bagaglio culturale che nient'altro può darti.

Punto di vista al tavolo

Questo aspetto è forse il più importante, ovvero la socialità al tavolo, la partecipazione.
Il gioco di ruolo, avendo come finalità più alta la creazione di una storia, richiede una certa dose di contributo al tavolo. Un gioco di ruolo progettato bene gestisce questa possibilità e soprattutto ti dice come gestire i contributi al tavolo.
Soprattutto per chi non ha giocato per anni a giochi che non prevedevano esplicitamente questo impianto, la cosa può sembrare strana, eppure, soprattutto un tavolo di neofiti, ci si ritrova velocemente a contribuire equipotenzialmente ad una storia, a crearla giocando. E quindi ci si trova a conoscersi e a socializzare attraverso il gioco, a trattare e ad essere trattati da pari e a godere dei frutti del "lavoro" che si sta facendo.
E questo è molto importante in tenera età, soprattutto andando sempre più verso l'era del "mondo a portata di mano" in cui il contatto umano e la presenza umana diventano sempre meno richiesti. E' importante che certi valori si conoscano e, rispetto ad un "freddo" scontro militare davanti ad una mappa, ci si ritrovi anche a parlare e a sviluppare un po' quell'aspetto creativo e sociale che aiuta moltissimo a mantenere il cervello giovane, attivo e sveglio e a coltivarsi una vita fatta di persone.

Quindi il gioco di ruolo è solo questo?

No, è ANCHE questo. La cosa più importante è essere consci delle potenzialità di un gioco di ruolo. Quando avete di fronte un gioco dalle tematiche pesanti, rispondete alla seguente domanda "Voglio vivere questo tipo di esperienza?".
Se la risposta è "No", nulla vi vieta di giocare al gioco in cui siete eroi ammazza-draghi o maghi dai poteri cosmici. Semplicemente non volete, o non volevate in quel momento, gestire quel tipo di esperienza. Ed è una scelta del tutto legittima.
Non avete fatto una scelta sbagliata, avete fatto una scelta e penso che nessuno possa essere così stupido (e mai termine dispregiativo e offensivo penso sia più adatto a definire un certo comportamento) da giudicarvi per questa vostra scelta.
Allo stesso modo, di fronte a certe esperienze, penso che si debba essere altrettanto maturi, una volta deciso di affrontarle, da rimanere sul pezzo e non svicolare o remare contro al sistema perché si vuole dimostrare che il gioco non funziona.

Prossimamente mi piacerebbe trattare l'aspetto dell'astrazione delle meccaniche nei giochi e come funzioni il distacco dal mondo reale.