domenica 2 febbraio 2014

Recensione: A Distant Plain

Rinnovare (ancora una volta) un genere da nicchia e portarlo fuori dallo scantinato


Ed eccoci alla prima recensione del blog. Per tutta una serie di motivi (primo dei quali non proporre un gioco che sicuramente altri blog hanno recensito) ho scelto il terzo volume della serie CoIn (CounterInsurgency) della GMT Games, dedicato alla recentissima situazione in Afghanistan.
Perché, oltre al motivo di cui sopra, ho scelto questo titolo?

Piccola Premessa

Il board-wargame è da sempre un genere di nicchia dallo scantinato, visto estremamente impegnativo (come tempo, spazio e regole) e adatto solamente a microgruppi di appassionati cronici.
In parte c'è ragione in tutto questo, però negli ultimi anni (almeno nell'ultima decade per non dire negli ultimi 15 anni) moltissime cose sono cambiate.
La serie CoIn presenta alcune caratteristiche molto interessanti e per molti versi uniche:
- fornire un board-wargame che in termini di tempo e spazio sia paragonabile ad altri giochi sul mercato (parliamo di partite da 4-5 ore, tempi notevolmente ridotti rispetto ad altri titoli della categoria);
- presentare non solamente gli aspetti militari propri del genere, ma anche i risvolti sulla società del teatro delle operazioni (e calcare la mano come non mai in questa direzione)
- creare un'altissima interazione tra i giocatori al tavolo, che contemporaneamente sono sia alleati che avversari, con situazioni in continua evoluzione durante la partita.
Diamo solamente uno sguardo al contenuto della scatola:


La componentistica, in gran parte, ricorda peraltro quella tipica di german/euro games.

Ai fini di questa recensione, utilizzerò 3 miei compagni di gioco che a metà dicembre hanno fatto una partita con me.
Ve li faccio presentare velocemente:

"Sono Michele e “ludicamente” nasco con gli scacchi e con International Team. Da li parte il mio amore per il gioco da tavolo. Dopo un lungo periodo di wargames su esagonale, ho incontrato i giochi di ruolo che hanno fatto molto rallentare la frequentazione delle mie “battaglie”. Non ho esperienza di giochi simili a A Distant Plain."

"Sono Flavio, ho sempre giocato da tavolo da quando ero bambino. Gioco sia german games che ameritrash che tutto quello che sta nel mezzo. Tutto questo purtroppo senza troppa costanza. Arrivo a A Distant Plain dopo aver giocato alcuni card driven GMT e aver provato una partita incompleta ad Andean Abyss."

"Sono Ezio, ho iniziato a giocare da tavolo a 14 anni con titoli come Britannia o Civilization nel corso degli anni ho provato un po' in giro. Arrivo a A Distant Palin da alcuni card driven GMT (Twilight Struggle, Here I Stand, Conquest of Paradise), e da una partita incompleta ad Andean Abyss."

Così avete anche chiare le idee del livello ludico dei giocatori, livello ludico non richiesto dal gioco (come da nessun gioco in particolare), ma che aiuterà a capire anche altri commenti che mi hanno fatto ad alcune mie domande.

Il gioco

Il gioco prevede la lotta tra 4 fazioni (i Signori della Guerra, il Governo Afghano, la Coalizione Internazionale e i Talebani) per il controllo dell'Afghanistan.
Non voglio utilizzare la recensione per parlare solo di come funziona il gioco. Sul sito della casa editrice sono presenti tutti i regolamenti aggiornati e scaricabili gratuitamente. Vi farò solamente un riassunto veloce.
C'è un mazzo di carte diviso in 4, 5 o 6 parti.
In ogni parte c'è una carta Propaganda che serve a scandire la durata del gioco. Se all'inizio della fase di Propaganda qualcuno è in vittoria, la partita si chiude, altrimenti si procede con il gioco e con la fase Propaganda (che non è altro che una sorta di intermezzo della partita).
In ogni caso la partita termina alla fine dell'ultima Propaganda.
Ogni carta presenta un ordine di iniziativa che indica in che ordine possono agire le fazioni. Solo 2 fazioni per carta possono eseguire azioni. Poi diventeranno Ineleggibili per la carta successiva e le rimanenti potranno agire. Su ogni carta ci sono anche 1 o 2 eventi, realizzabili da una fazione al posto delle sue azioni normali.
Del mazzo di carte si conoscono solamente la carta in esecuzione e la carta successiva, messa sul mazzo.
La fazione che esegue per prima il suo turno lascerà alla seconda fazione esecutrice delle opzioni limitate. Se la seconda passa, quella dopo diventa Eleggibile per eseguire l'opzione, come potete vedere nel seguente schema presente sul tabellone:

Ogni fazione può compiere Operations e Special Activities. Una Limited Operation è una Operation eseguita in una sola zona.
Come vedete, pensare alle azioni da eseguire non è così semplice a prima vista.

Diamo uno sguardo alla mappa:


La mappa è divisa in territori e città (una sola, Kabul), i territori sono o di pianura o di montagna e di etnia Pashtun o non-Pashtun. Tutte queste piccole differenze influenzano alcune azioni di alcune fazioni, ma sono da tenere particolarmente in considerazione.
Ogni territorio può essere controllato dalle fazioni CoIn (Governo e Coalizione), controllato dai Talebani o non controllato (e avvantaggiare i Signori della Guerra). Per controllare un territorio, quella fazione deve avere la maggioranza assoluta di pezzi.

Ogni fazione ha a disposizione 4 Operations e 3 Special Activities. Le fazioni CoIn hanno Operations simili, così come le altre due fazioni (denominate fazioni Insurgent). Le Special Activities sono diverse le une dalle altre, si collegano solo ad alcune Operations e possono essere eseguite prima, durante o dopo la Operations che accompagnano.

Diamo uno sguardo veloce alle azioni delle fazioni, visto che stanno in un foglio A4, nelle seguenti immagini:



E alle condizioni di vittoria, riportate in ogni pagine ed evidenziate per la fazione della pagina:


La partita

Dopo la partita, ho fatto 3 domande ai giocatori per ricevere impressioni e utilizzarle per questa recensione:

1- Dopo la presentazione del gioco e la spiegazione delle regole cosa vi ha colpito e cosa vi ha fatto storcere il naso?

2- Cosa è successo nei primi turni in cui avete iniziato a mettere in pratica le regole? Che cosa vi ha colpito e cosa vi ha fatto storcere il naso?

3- Più avanti nella partita avete compreso i vari livelli e la profondità del gioco? Come siete arrivati a comprenderli?

Vediamole nello specifico e cercherò di commentare il gioco attraverso le risposte che mi hanno fornito.
Ricordatevi sempre di tenere presente il livello ludico del giocatore perché è fondamentale anche per capire le risposte che ha fornito.

Domanda 1: Prima della partita

Michele

"Mi ha colpito la semplicità con cui erano state organizzate le regole e la somiglianza – a livello di design – con il lavoro fatto da Vincent Baker per “IL mondo dell’Apocalisse”.
Mi ha fatto storcere il naso che nonostante tutto la mole di regola da capire era comunque altina: è vero che quello che faceva la tua fazione stava in una facciata (anche se una facciata bella densa) ma è anche vero che per capire che fare dovevi anche vedere cosa potevano poi replicare gli altri."

Flavio

"Mi ha colpito come anche a un primo sguardo fosse già chiaro il livello di precisione dell'"ingranaggio" delle regole.
Mi ha fatto storcere il naso l'impressione, poi in realtà sfatata, che le "alleanze" fossero un po' più granitiche di quel che apprezzo in giochi simili."

Ezio

"Mi ha colpito quello che già riuscivo a intravedere nella precisione con cui il gioco prometteva di ricreare le difficili situazioni socio-politiche di quel contesto geografico e il modo in cui le regole promettevano di mettere i giocatori di fronte a scelte rilevanti, difficili e stimolanti a ogni turno.
Mi ha un po' spaventato la mole di dettagli: per giocare "coscientemente" occorre aver memorizzato e compreso le regole e le mosse di ogni fazione, e questa è una mole di informazioni maggiore di quanto mi piaccia gestire con una semplice spiegazione orale."

Nonostante i passi avanti fatti nel genere dalla serie CoIn, rimane il fatto che alla prima partita, anche giocatori non occasionali come loro, non hanno immediatamente chiaro cosa fare, quando farlo e quanto farlo.
Questo non perché il gioco sia difficile dal punto di vista delle regole, ma perché è molto di rottura con il genere. Un multiplayer con interazione altissima e evoluzione rapidissime del gameplay non si era visto prima nel genere (o meglio si era visto con Dominant Species, ma non così radicatamente nel board-wargame).

Domanda 2: Durante la partita

Michele

"Mi ha fatto un poco storcere il naso che molti collegamenti fra le varie meccaniche (che era indispensabile vedere e capire per elaborare una buona strategia) non erano subito chiarissimi. Parecchi li ho visti a metà della partita quando oramai era troppo tardi per farci qualcosa… qui però potrebbe anche essere stato un fattore la mia scarsa dimestichezza con questo genere di giochi.
Invece mi ha positivamente colpito come la situazione sia restata “fluida” fino in fondo: anche se a tratti questo o quel giocatore sembravano avere un minimo di controllo in più, è stata una volata all’ultima carta. Inoltre è stato parecchio interessante vedere come mi sarebbe continuamente convenuto cambiare alleato."

Flavio

"Nei primi turni di gioco più o meno tutti abbiamo iniziato a prendere dimestichezza con le operazioni e le scelte da fare. Mi ha colpito l'elevato livello di impatto che ogni singola scelta fatta da ogni giocatore ha sulla situazione del gioco e degli altri giocatori.
Mi ha fatto storcere il naso il fatto che a un cervello meno allenato fare degli errori grossi nei primi turni può dare l'impressione di restare troppo indietro rispetto agli altri."

Ezio

"Al solito ho iniziato giocando un po' di conserva, perché non avevo chiare tutte le regole. All'inizio ho sentito il gioco sfuggirmi di mano, confondermi e mi sono trovato a reagire o a seguire abbastanza passivamente i consigli del mio "alleato". Non è stato facile.
Sono serviti comunque solo un paio di turni per sentirmi abbastanza sicuro nel capire le conseguenze delle mie azioni per iniziare sul serio a giocare in maniera più aggressiva, e ho visto il gioco "venirmi incontro" e aprirmi sempre più possibilità man pano che prendevo le mie decisioni, accompagnandomi in scelte sempre più incisive e profonde."

Dopo queste risposte vedete che il gioco, per quanto difficile possa sembrare, ti viene incontro nelle scelte da fare, ci sono una marea di indicatori visivi per far capire ai giocatori a che punto si è ciascuno con le proprie condizioni vittoria, nulla è segreto o lasciato al caso.
Bisogna solamente saper sfruttare il momento, prendersi dei rischi coscientemente, e giocare molto di fino, ottimizzando al massimo il turno a disposizione, non pensando solo a sé stessi, ma facendo azioni che possa danneggiare anche gli altri.
E sia Operations sia Special Activities guardano in quel senso, influenzando sempre almeno altre due fazioni.

Domanda 3: Dopo la partita

Michele

"La profondità del gioco è stata evidente quasi da subito, perché le scelte avevano tutte conseguenza sullo sviluppo delle azioni successive. Talvolta in maniera anche sorprendente. Ma l’esperienza sul campo è stata determinante per vedere cosa funzionava e cosa no (e secondo me nella prima partita abbiamo solo sfiorato la punta dell’iceberg). È stato anche interessante notare come i libretti delle varie fazioni, a loro modo, potessero anche rappresentare uno “statement politico”, cioè un modo per l’autore di dire che ne pensava della situazione."

Flavio

"Non sono sicuro di avere compreso tutti i livelli e la profondità del gioco. Quelli che ho compreso li ho compresi sbattendoci la faccia contro. Durante tutta la partita ho esclamato con entusiasmo a ogni realizzazione ^_^ "

Ezio

"Credo di aver soltanto grattato la superficie del gioco, che mi pare davvero vario, ma già così ho visto diversi livelli su cui è necessario ragionare, primo fra tutti il rapporto con il tuo "alleato", che a sua volta si ramifica e divide in una miriade di logiche diverse. È bello vedere questi livelli schiudersi man mano: più il gioco prosegue più il meccanismo stesso delle mosse e le variabilità delle carte apre nuove possibilità, che obbligano a ragionare in modo diverso e, man mano, rende evidente il percorso che conviene intraprendere."

E ancora una volta si vede come, se il sistema nella sua interezza è pensato per essere usato e mostrato sempre al 100%, il gioco renda molto di più. Come dicevo prima, non si riesce a nascondere nulla e soprattutto lo sviluppo del gioco attraverso l'utilizzo non evitabile del sistema mostri tutto quello che si possa fare con un set di regole estremamente limitato per un board-wargame (stiamo parlando di una dozzina di pagine).

Conclusioni personalissime

Questo gioco è la risposta alla domanda "Ma i board-wargame non sono vecchi, superati e soprattutto troppo dedicati ad una minuscola nicchia di appassionati?".
Ancora una volta il board-wargame entra nel nuovo millennio con un nuovo approccio al design (e già era successo con l'avvento dei card driven games) e con nuove sfide.
Ovviamente non stiamo parlando di un gioco adatto ai giocatori occasionali, però ancora una volta, anche i giocatori meno occasionali, hanno la possibilità di utilzzare questa nuova finestra per scoprire un mondo che magari, per fama malevola, non si erano mai azzardati neanche a guardare.
E soprattutto, finalmente, si passa il grosso scoglio sia della Seconda Guerra Mondiale come teatri di operazioni, sia del solo aspetto militare.
Tanto per darvi un'idea degli altri 3 titoli della serie CoIn:
- volume 1: Andean Abyss sulla rivoluzione colombiana
- volume 2: Cuba Libre sulla rivoluzione castrista a Cuba
- volume 4: Fire in the Lake sulla guerra in Vietnam
E soprattutto quest'ultimo, con le decisioni da prendere sugli schieramenti e sul loro pensiero politico e di azione, fa pensare che anche un tema così "scomodo" per gli americani come quella guerra, possa finalmente essere trattato e affrontato.
E questo dovrebbe far ben sperare anche molto sul lato di "apprendimento" che i giochi dovrebbero avere.

Sperando di non avervi annoiato, vi anticipo che i prossimi articoli verteranno sicuramente sullo svisceramento dei singoli argomenti (troppi) di cui ho parlato nel mio primo articolo.
Alla prossima! ^^

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